Le recenti riforme del processo civile, culminate nel Decreto Legislativo n. 149/2022, sono state concepite per realizzare una maggiore efficienza e rapidità del sistema giudiziario italiano. Queste riforme, entrate in vigore nel 2023, cercano infatti di ridurre i tempi dei procedimenti e di migliorare l’accesso alla giustizia, anche tramite l’uso di strumenti alternativi per la risoluzione delle controversie.

Le novità introdotte, molto dibattute dagli addetti ai lavori, forse non sono però facilmente comprensibili nella loro portata dagli effettivi destinatari, cioè da coloro che dovrebbero beneficiare maggiormente degli effetti di tale riforma.

Ci sembra così opportuno esaminare gli aspetti innovativi più significativi, tra cui anche la riduzione delle possibilità esplorative, il ruolo delle procedure alternative di risoluzione delle controversi (ADR – Alternative Dispute Resolution), quali la negoziazione assistita e la mediazione, e la necessità di una migliore preparazione delle vicende processuali.

Aspetti Innovativi nello Svolgimento del Processo Civile

L’esigenza di rendere più agile e meno gravoso il processo civile è stata attuata anche rendendo operative  delle diverse modalità di svolgimento del procedimento. Tra queste vanno ricordate la digitalizzazione e il Processo Civile Telematico, che hanno ampliato le forme di celebrazione del processo, consentendo da un lato di operare da remoto e dall’altro di ampliare la forma dello scambio cartolare.

Questo significa non solo che le udienze civili possono ora essere svolte in videoconferenze, riducendo la necessità di presenza fisica in tribunale, ma soprattutto l’utilizzo del processo telematico e il conseguente accesso agli atti da remoto, consentono una migliore discussione della vicenda, anche per la possibilità di rapido scambio di note scritte.

Questo cambiamento, accelerato dall’esperienza durante l’emergenza Covid-19, dovrebbe velocizzare i procedimenti, ma soprattutto rendere il sistema più accessibile e sempre verificabile​.

L’intervento di semplificazione ha riguardato anche aspetti più tecnici e procedurali; nel tentativo di evitare o comunque ridurre le complicazioni di procedura, che a volte risultano non strettamente necessarie, è stato introdotto nel giudizio ordinario il processo semplificato di cognizione.

Si tratta di un procedimento applicabile a quei casi in cui i fatti della causa sono controversi solo in parte, essendo già stati definiti alcuni aspetti, o presentano comunque una ridotta complessità; tale istituto permette di trattare queste controversie in maniera più rapida semplificando l’istruzione delle prove, spesso limitata alla sola documentazione scritta. Tale procedura può essere utilizzata innanzi al Tribunale, sia in composizione monocratica che collegiale​, ma trova una applicazione più estesa avanti il Giudice di Pace.

Riduzione delle Possibilità Esplorative

Il processo civile ha una necessaria funzione di accertamento, tuttavia nel tempo tale possibilità è stata utilizzata in modo strumentale allungando ingiustificatamente i tempi e i costi del processo; si è posta così la necessità di ridurre gli aspetti meramente esplorativi.

Un primo modo si è trovato facendo anticipare il deposito di tutti gli atti prima che si svolga l’udienza, per evitare che le varie domande vengano modificate e riproposte in modo confuso, prolungando inutilmente il giudizio. Il processo telematico e la possibilità di scambio di note scritte facilitano questa possibilità, rendendo anche più facilmente prevedibile la durata del procedimento, anche se possono comunque verificarsi degli inconvenienti imprevedibili.

La riduzione degli aspetti meramente esplorativi si ripercuote in particolare sulle consulenze tecniche, che non possono più essere utilizzate durante il giudizio in funzione di ricerca, ma soltanto per confermare e verificare accertamenti tecnici svolti dalla parte prima di intraprendere il giudizio.

Un altro strumento consiste nella possibilità per il Giudice di pronunciare ordinanze provvisorie, quando la vicenda presenta tratti già definiti e la natura dei diritti in questione lo consente;  in questo modo è possibile risolvere più rapidamente i casi più semplici, evitando un inutile protrarsi del giudizio e riducendo così il tempo complessivo del processo. L’utilizzo delle ordinanze provvisorie costituisce inoltre una possibilità di diminuire l’arretrato giudiziario e i danni che da ciò possono derivare non solo al singolo ma a tutti​.

Sempre in relazione alla volontà di evitare l’eccessivo prolungarsi delle cause, anche se non con riguardo alla  riduzione delle possibilità esplorative, sono stati introdotti i c.d. filtri di ammissibilità in Appello e nell’eventuale successiva Cassazione, per evitare vengano proposte impugnazioni puramente pretestuose o manifestamente infondate; il diritto di ricorrere in secondo e in terzo grado rimane salvaguardato, ma dovrà essere più attentamente valutato alla luce del contenuto della pronuncia di primo grado.

Funzione della Negoziazione Assistita e della Mediazione

Nonostante i diversi correttivi introdotti, la necessità di giungere ad una definizione il più possibile puntuale e precisa della situazione per evitare un peggioramento derivante da decisioni approssimative, comporta che il processo civile sia necessariamente e inevitabilmente lungo e articolato, con tutti i conseguenti oneri complessivi.

In passato, come alternativa alla giustizia ordinaria, si ricorreva alle varie forme di arbitrato, che però presentavano problematiche analoghe.

Per tentare di superare queste difficoltà, con l’obiettivo di deflazionare il contenzioso civile e ridurre i tempi della giustizia​, si sono sviluppati i c.d. studi ADR, che cercano di trovare delle soluzioni diverse per promuovere una cultura della risoluzione alternativa delle controversie, che non mira tanto a stabilire ragioni ma piuttosto a trovare forme di accordo che superino le questioni che hanno generato le controversie.

Gli strumenti applicabili sono vari, ma legislativamente in Italia sono stati introdotti quelli della negoziazione assistita e della mediazione.

La negoziazione assistita nasce come evoluzione della conciliazione stragiudiziale, ma, a differenza di tale istituto ancora vigente ed applicato, con la negoziazione si arriva ad una definizione conclusiva della controversia con pieno valore legale. La negoziazione assistita è obbligatoria in alcuni casi di recupero credito, mentre è prevista come facoltativa per la risoluzione, tra le altre, delle controversie di lavoro.

La mediazione civile e commerciale si differenzia dalla negoziazione assistita principalmente per la presenza del mediatore, che esamina la vicenda insieme alle parti non per giudicare, ma per aiutarle nella formazione di un accordo legalmente vincolante, che possa realizzare la miglior sintesi delle posizioni opposte.

Anche per la mediazione ci sono dei casi in cui è prevista come obbligatoria prima del giudizio ordinario, che potrà essere intrapreso nel momento in cui le parti non riescono a raggiungere un accordo, cioè quando la mediazione ha un esito negativo dichiarato nel verbale conclusivo.

Nei casi in cui il ricorso alla mediazione rimane previsto come facoltativo, l’utilizzo di tale strumento viene incoraggiato dalla possibilità di fruire di incentivi fiscali sotto forma di crediti d’imposta o di esenzioni da tasse.

Corrette Aspettative

Le riforme mirano a creare aspettative più realistiche riguardo ai tempi e agli esiti dei processi; riducendo i tempi e migliorando l’efficienza, i cittadini possono aspettarsi una giustizia più rapida e accessibile. Tuttavia, è importante che queste aspettative siano gestite correttamente attraverso una comunicazione trasparente e l’educazione legale​.

Con l’implementazione di nuovi strumenti digitali, la semplificazione dei procedimenti e l’incentivazione delle soluzioni alternative di risoluzione delle controversie, l’Italia mira a ridurre i tempi della giustizia e a migliorare per tutti l’accesso ai servizi legali. Sarà poi determinante la formazione e la concreta applicazione da parte degli operatori del diritto, ma servirà anche una corretta gestione delle aspettative di tutti in materia per l’auspicabile successo di queste riforme, anche se l’effettiva portata potrà sempre presentare degli imprevisti.

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